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SCRIVERE PER CAMBIARE
Gualberta, la donna

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"Il 12 aprile del 1868 nacque 'La Donna', in tutti i sensi. Quando il mio periodico prese vita diventai pienamente donna anch'io. La penna, la mia penna, divenne un'arma potente, con la penna, iniziammo a lottare"

Di e con Gloria Gulino

Genere Prosa, monologo

​Durata 70 minuti

Una mente brillante al servizio di ideali moderni, ardente mazziniana, promotrice del movimento emancipazionista femminile, scrittrice e fondatrice del periodico “La Donna”. Gualberta Alaide Beccari (1842-1906) è tutto questo, e ce lo racconta con sincerità e autoironia. Convinta che solo attraverso l'istruzione si possa acquisire la consapevolezza necessaria a cambiare davvero le cose, Gualberta ripercorre gli eventi chiave del suo percorso di donna e di emancipazionista, dalla fanciullezza agli ultimi istanti di vita, senza nascondere contraddizioni e intime speranze.

Una penna coraggiosa, che non smette di raccontare qualcosa anche oggi.

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Marginali nella narrazione dominante, che vede gli uomini al centro del cambiamento politico e culturale attuato dal Risorgimento, le donne contribuirono a questo cambiamento tanto nei salotti quanto nelle piazze. La nuova concezione del ruolo femminile nella società andava affermandosi con forza, e Gualberta Beccari ne fu promotrice con la sua penna.

Autrice di opere teatrali, racconti e poemetti, fu tuttavia il periodico La Donna, da lei fondato nel 1868, l’espressione massima del suo fervore politico, della passione per i nuovi ideali risorgimentali e per le prime lotte femministe.

Quella de La Donna fu una sorta di scrittura collettiva, al giornale collaborarono le antesignane delle femministe (Anna Maria Mozzoni, Luisa Tosko, Giorgina Saffi, per citarne solo alcune), la redazione fu centro di emancipazione, uno spazio virtuale di confronto, sostegno, azione politica.

Attraverso la parola scritta si portarono avanti lotte come quella per il suffragio universale, per l'abolizione della prostituzione di Stato, per la parità dei diritti sul lavoro, si promosse la partecipazione politica attiva delle donne e si sostenne il diritto all’istruzione, fondamentale strumento per acquisire, secondo la Beccari, la consapevolezza necessaria a cambiare davvero le cose.​

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Scrivere per cambiare è uno spettacolo di narrazione sulla vita di questa donna straordinaria. Il racconto di Gualberta è un fiume di parole che, parallelamente all’evoluzione del giornale, ricostruisce lo sviluppo del suo essere donna in ogni sfumatura, tra contraddizioni e valori, speranze e fragilità. Con autoironia e sincerità, Gualberta ci racconta il tormentato rapporto col padre, il pensiero mazziniano, il sogno infranto del teatro, la misteriosa malattia che la costringerà sempre più all’isolamento, la cura e il conforto che troverà nelle amicizie e nelle parole scritte, il grande valore dato all’educazione, il dramma personale di non avere avuto figli. Dramma che sublimerà con la creazione di un altro periodico, “Mamma”, destinato ai più piccoli.La scelta di accompagnare le voci delle collaboratrici del giornale con brani musicali appartenenti ad altre epoche, che hanno tuttavia un qualche legame con la questione femminile, è un modo per tracciare linee di congiunzione tra presente e passato, tra le voci di oggi e quelle di ieri, in un confronto sempre aperto.

La Storia diventa allora un pretesto per parlare anche dell'oggi.​

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